Beuti (2009)
Motto: In Alto ed Anche
 | Presidente: Gilberto Bertini Consigliere: Simone Bernardi Della Rosa Consigliere: Matteo NerviniColori: rosso e blu |
Lo stemma
Stemma creato in una notte, quando ancora il presidente non aveva velleità grafiche. Lo stemma oltre ai colori Rosso-blu, racchiude gli elementi fondamentali della cabala beuta: Un lupo feroce, Il casco da motociclista, dei cerotti, un drink sempre in mano almeno ad un beuto nel mondo, e le ali per volare in cieli umili come usanza beuta per eccellenza.
La storia
La terza liceo è un anno paradossale, lo studio si intensifica in maniera direttamente proporzionale alla voglia di affermarsi, di evadere, di trasgredire, di brillare. Soprattutto se poi è coincide col 2009 l’anno in cui si celebra il centenario del futurismo e ogni picco culturale è condito da un memento audere semper, da un toccare il cielo con un dito dal disprezzo per il vecchio. Subbugli politici, lottare contro tutto, confusione tra gli schemi precostituiti, ormoni andati ai pazzi, sbronze epocali, scompaiono radicalmente al volgere di un “Aprile ormai lontano” in mezzo ai pini di una Piazza scaldata dal dolce sole primaverile.
Compagni di banco da una vita, praticamente ormai simbiotici, divisi solo nelle squadre di Chaltron’s di appartenenza Simone e Gilberto decidono di staccarsi dagli ovili rispettivamente bucaniere e bagongo, per creare la prima squadra parastatale ufficiale del Dante. Ovviamente questo progetto risulterà molto più corale perchè nel processo di costruzione delle fondamenta si aggregano gli amici di sempre, Polpetta, Felix, Cosi (Gattino) e Matteone e poi c’erano i vari Lapo, Sadini, eccetera. Allo zoccolo duro del nucleo fondante si aggregheranno uno stormo di socialmente disadattati dopo che l’iscrizione alla squadra viene resa pubblica ed aperta a chiunque all’interno del liceo. E in principio furono i Beuti.
2009: Più o meno 40 in squadra, con partite disastrose esordio 14 a 0 contro gli Sbronzi, il calcio non era ancora preparato al trio delle meraviglie Poggi Gugy Bellini, arcigna difesa dello scacchiere rossoblu. Solo un obbiettivo per questa stagione: battere l’orrendo nemico bovino. Le Mucche pazze, squadra con cui abbiamo condiviso una vicinanza solo anagrafica, sono state la prima grande rivale dell’apparato beuto. La partita del secolo, in cui giocano un Leo Dilazio in via di redenzione valutato 2 (oggi vale 5), il cugino di Felix. Dopo un 2 a 2 segnato quasi allo scadere da un Felix che come un vero lord corre a mostrare i genitali alle donne delle mucche si passa ai rigori, dove il presidente sbaglia e perde più o meno 10 anni di vita. La partita è comunque vinta. E per i Beuti è la prima vera soddisfazione della propria storia, festeggeranno fino a notte fonda un po’ ovunque, probabilmente in piazza.
2010 e 2011: Sono anni in cui si punta ad un riassetto della rosa. Si perdono un po’ di personaggi epici, se ne scoprono altri e si acquistano baby fenomeni dantini. E’ l’anno del nongioco e dello spogliatoio spaccato in due, come ogni abbozzo di rivoluzione prima che sfoci in gloria. Filice, Ardovini e Lari, tutti e 3 nuovi acquisti del 2010, non vanno oltre questo biennio, restando nei cuori beuti (come l’ultimo di questi), o allontanandosi senza il dispiacere di nessuno, come i primi due. Non tutto è però da buttare: nel 2010 infatti arriva “Ivan Drago” Lucherini tra i pali e Enrico Lanaia come dodicesimo, Andrea Moscadelli, Isacco Franchini e Carlo Diomaiale in difesa e due giovanissimi (classe ’95) come “Dieghito” Baggi e Little Kaste. Dieghito, così detto perchè dotato di un sinistro magico e di un corpo di 250kg al cospetto di un’altezza ancora infantile, e Little Kaste inaugurano il progetto della cantera beuta, che si rivelerà determinante quanto insperato. Nel 2011 arriva Gatto Persiano, a consegnare un po’ di esperienza allo scacchiere calcistico e culinario beuto.
Al termine della stagione 2011 se ne vanno dunque i tre ‘fenomeni’ ed il dodicesimo Lanaia, che andrà a farsi le ossa nel 2012 negli appena nati (e già morti) Opliti.
2012: Gli acquisti sono 3: arriva il Baga, con uno storico tradimento ai Vegetali che resterà nella storia, arriva suo padre “Avv” a fare il dodicesimo ed infine arriva capitan “Futuro” (resterà questo il soprannome) Matteo Nervini, classe ’95 come Dieghito e Little Kaste.
Sembra essere l’anno buono: Dieghito è diventato 1.80m per 70kg, e il sinistro è ancora quello. La difesa ha acquisito consapevolezza nei propri mezzi ed il centrocampo ha fatto un salto di qualità notevole con l’inserimento dei 2 nuovi acquisti.
Si parte con 4 vittorie di fila, 24 gol segnati e 3 subiti, sembra davvero la volta buona.
Poi arriva un crollo, inesorabile quanto inaspettato, che ci porta a giocare la partita a eliminazione diretta (un terzo di alta) contro i fortissimi Tori. Il primo tempo è da incorniciare, i Beuti ritrovano la serenità e la consapevolezza nei propri mezzi delle prime gare e passano con Futuro, poi si fa male Polpetta e lì si capisce che non è proprio l’anno buono. Saltano gli equilibri e comincia il secondo tempo, i Beuti difendono il vantaggio con le unghie e con i denti ma vanno fuori come peggio non si può. In due minuti infatti capitolano su un destro al volo da 35 metri all’incrocio dei pali e una sforbiciata incredibile che si infila ancora una volta lì. E’ 2-1 Tori, e siamo fuori.
L’eliminazione dispiace tanto, soprattutto per come è maturata, e si trascina in un inverno di nervosismo. Per un po’ sembra che una parte dei Beuti vogliano costituire una nuova squadra, ma è tutto fumo. Ci ritroviamo tutti, faccia a faccia, e decidiamo che è il momento di dare una svolta decisa al progetto beuto, rispettando comunque i canoni secondo cui un beuto deve essere bello, originale e soprattutto incredibilmente fogato.
Al duo storico che da sempre costituisce la dirigenza si affianca Futuro, che con Simone (nel frattempo rinominato “Susi”) ha l’obbligo di rinforzare la rosa investendo in modo accurato sul mercato.
Se ne va “Avv” e arrivano due “Pazzerelli”: Checco Spolveri (valutato 10, bomber di razza) e Samuel Gallo (chiavatore instancabile), a loro si aggiungono (con lo scioglimento degli Atletico Abissinia) Tino, Wallace e Franchino (“Profeuto”), a dare ulteriore esperienza alla squadra, Francesco Cecchi Aglietti (“Profeca”), fresco vincitore di una Alta con le Beghe, Filippo Leggieri, altro classe ’95, e i due fratelli Lanaia.
Il più grande dei due, Enrico, è un cavallo di ritorno. Lo avevamo già conosciuto come portiere ma Futuro lo ha scoperto meraviglioso centrale di difesa. Il secondo, Riccardo, detto “Lanela”, è un altro canterano classe ’97.
A loro si aggiunge il capo ultrà beuto Daniele Cerrina Feroni.
Siamo così al presente, la squadra ha pescato laddove mancava di qualcosa e ha completato una rosa prima costituita di poche unità, per il momento sono 6 punti in due partite, vedremo come andrà a finire.
La rosa attuale: Ivan Drago, Little Kaste, Profeca, Profeuto, Tino, Isa, Sam, Susi, Futuro, Gattino, Felix, Gilba (presidente), Mosca, Lana, Lanela, Carlo DioMaiale, Leggiebeuto, Dieghito, Matteone, Checco, Polpetta, Baga, Dani Cerrina Feroni, Fega, Wallace e Gatto.