9 Regole

Non sono tante le regole che una squadra chaltrona dovrebbe seguire per ritenersi tale. La vera Squadra Chaltron’s infatti:

  1. è composta di amici e compagni di scuola, rigorosamente dantex, o comunque da “stranieri” che, per frequentazioni o naturale inclinazione, hanno perfettamente assimilato i principi fondamentali del chaltronismo;
  2. esiste a prescindere dalle capacità tecniche e dalle qualità atletiche dei suoi componenti;
  3. fa valutare gli scarsi per quello che sono e per svalutare i forti usa infinite arti dialettiche, trucchi e blandizie;
  4. ha come obiettivo primo quello di mantenere uno spirito cameratesco con gli amici di sempre: non importa quindi chi gioca, ma lo Spirito che anima il gruppo;
  5. scende in campo cercando sempre il punteggio più basso, obiettivo conseguibile solo se in campo e in assemblea si è capaci di essere machiavellici;
  6. cerca sempre di vincere, ma senza esasperazioni tecniche e tattiche, mantenendo in ogni circostanza la capacità di ridere anche per i fatti folkoristici che possono puntaggiare il torneo e ne costituiscono anzi una componente imprescindibile;
  7. non dovrebbe avere “stranieri”, ovvero i peggiori nemici del torneo e del divertmento comune: non in quanto tali ma in quanto spesso non capaci di condividere lo Spirito;
  8. deve saper far uso dell’inganno, purchè originale e intelligente, modo tanto lecito quanto encomiabile per conseguire la vittoria finale;
  9. deve danneggiare, meglio se con magheggi e malestri, la rivale storica perché è quasi meglio che ottenere vantaggi per sè: come nel Palio di Siena, perdere è dolce se grazie a te anche il nemico assapora il gusto della sconfitta.

In conclusione non è tanto la scarsità tecnica assoluta ma la necessità / piacere di far convivere forzatamente bravi e scarponi, con le acrobazie tecniche e tattiche che ne derivano.

L’originalità come corollario dell’intelligenza in ogni applicazione chaltronesca: chi fa la Chaltron’s è “diverso” (in senso di migliore, ovviamente), non è banale, non è omologato, non è “uguale” perchè ha in dote appunto l’intelligenza e l’originalità. Quando ciò non è vero per i singoli, è vero come principio informatore generale a cui i capi comunque si ispirano.

Altra regola fondamentale per il buon funzionamento di una squadra chaltrona è che l’aggiramento delle regole avvenga perchè si è più furbi e diabolici, creativi nell’escogitare gabole: il “furto” va sempre fatto con destrezza e mai ai danni della vecchina. Lo sbeffeggiamento e il dileggio degli avversari rappresentano una sorta di trofeo succedaneo, che può dare soddisfazioni più di una vittoria perchè ti mostra il nemico bavoso di rabbia grazie alle tue perfide manovre.